Un piano investimenti da 95 milioni di euro
Il mercato internazionale dei capitali per finanziare gli investimenti nel tpl: l’esperienza dell’azienda emiliana. A colloquio con Giuseppina Gualtieri
Risultati
economici e passeggeri in costante aumento per il quarto anno consecutivo per
Tper, la più grande azienda emiliano-romagnola di trasporto di persone che è a
capo di un gruppo di imprese con un valore della produzione di oltre 300
milioni di euro; l’ultimo bilancio approvato parla di 7,7 milioni di utile
netto e di oltre 150 milioni di viaggi compiuti su bus e treni Tper. Numeri
importanti per un’azienda del tpl nata da una fusione tra una società di
trasporto su gomma ed una ferroviaria, dal 2012 sempre presieduta da Giuseppina
Gualtieri, economista industriale, al suo secondo mandato. La novità
attualissima è lo sbarco nel mondo dei mercati regolamentati con un’emissione
obbligazionaria, un fatto non comune nel mondo dei trasporti locali; per questo
ne parliamo con la Presidente e Amministratore Delegato della società.
Per quale motivo Tper
ha deciso di ricorrere all’emissione di obbligazioni?
L’emissione di
obbligazioni è una modalità di finanziamento alternativa a forme di aumento di
capitale o contributi da parte dei soci o ad altre forme di indebitamento, come
mutui o prestiti. L’emissione di titoli quotati ci consente di acquisire
risorse finanziarie a fronte di una restituzione del capitale nel medio
periodo; il ricavato è destinato al finanziamento di una quota degli interventi
previsti, che ammontano a oltre 200 milioni di euro, in parte finanziati anche
con risorse pubbliche. Gli investimenti
riguardano l’acquisto di materiale rotabile e altri beni connessi al trasporto
pubblico locale, nonché interventi nel campo dell’innovazione e sviluppo
tecnologico.
Tper, infatti, ha investito massicciamente nel rinnovo della
flotta, sia quella su gomma – con l’arrivo
di nuovi filobus, bus a metano e
ibridi, nel segno della sostenibilità ambientale e del confort – sia quella
ferroviaria – con moderni elettrotreni che sono il fiore all’occhiello del
nostro servizio su rotaia. Siamo passati dai 4 treni elettrici in funzione nel
2012 ai 27 attuali e, quanto ai bus, abbiamo una tra le flotte più
ecocompatibili in Italia in area urbana. Ma non vogliamo fermarci: in questa
fase abbiamo in progetto una nuova stazione di rifornimento e l’acquisto di 44
bus a metano liquido, utili a portare questa modalità di trazione ecologica
anche in ambito extraurbano. Siamo convinti che l’aumento di attrattività del
nostro servizio sia dovuto anche al miglioramento delle condizioni di trasporto;
per questo abbiamo intrapreso un piano di investimenti molto corposo e vogliamo
farlo senza richiedere risorse ai Soci.
Sulla base del piano degli investimenti relativi al periodo 2016-2018,
approvato lo scorso anno, Tper ha ritenuto prioritaria, avendone valutato la
fattibilità e le caratteristiche rispetto ad altre fonti di finanziamento, l’emissione
di strumenti finanziari di debito da quotare su mercati regolamentati. Dopo
aver fatto tutti gli approfondimenti necessari,
abbiamo presentato in Assemblea dei Soci il progetto di emissione, che è stato
approvato all’unanimità.
Peraltro, sul piano della governance, va ricordato che
titoli quotati non impattano sulla struttura societaria, poiché sono non
convertibili, pertanto non hanno influenza sui diritti dei soci; le risorse
saranno utilizzate per finanziare gli investimenti previsti dalla società
nell’ambito del rispetto del contratto di servizio; l’emissione obbligazionaria
non ha richiesto alcuna forma di garanzia da parte dei soci, che nel caso di
Tper sono Regione Emilia-Romagna, Comune e Citta Metropolitana di Bologna ed
altri enti locali del territorio regionale. Tper si configura come società a
partecipazione pubblica non di controllo, in quanto nessun azionista da solo o
per accordi esercita il controllo della società.
L’emissione dei bond
non è ancora consuetudine nel panorama dei trasporti pubblici; approfondiamo
l’iter necessario seguito da Tper, anche sul piano tecnico.
Il Consiglio di Amministrazione ha avviato il percorso e ha
definito il team e i processi per arrivare alla quotazione dei titoli
obbligazionari. L’iter, avviato da Tper nel maggio 2016, è stato formalmente
comunicato ai soggetti interessati nei termini previsti dalla normativa. Nel
rispetto di principi di trasparenza e parità di trattamento, in seguito a
procedure di confronto concorrenziale, Tper ha affidato a Banca IMI il ruolo di
arranger e bookrunner, ha selezionato il listing
agent dei titoli e il fiscal agent
dell’emissione, nonché lo studio legale a supporto della documentazione da
predisporre ai fini della quotazione. Il processo di emissione è stato
particolarmente impegnativo per il gruppo di lavoro interno coinvolto, che ha
lavorato accanto ai professionisti esterni con il duplice obiettivo da un lato
di predisporre il prospetto, i contratti e la documentazione necessaria alla
quotazione, dall’altro di rivedere i sistemi interni di rendicontazione e
contabilizzazione in modo da applicare i necessari principi contabili
internazionali a partire dalla riclassificazione del bilancio 2016. Il gruppo
di lavoro ha predisposto il prospetto di quotazione dei titoli rappresentativi
del prestito obbligazionario e sono stati definiti i contratti connessi alla sottoscrizione
dei titoli. Gli investitori
istituzionali - che hanno mostrato fin da subito interesse per l’operazione –
hanno dato disponibilità ad una sottoscrizione per l’importo previsto dal piano
degli investimenti, ovvero per complessivi 95 milioni di euro. L’emissione di
Tper si configura come private placement,
che prevede la cessione delle obbligazioni a un numero molto limitato di
investitori selezionati.
Onori ed oneri: che
cosa comporterà in termini di impegni formali la quotazione di obbligazioni?
Per effetto della
quotazione del prestito obbligazionario sul mercato irlandese – la Borsa di Dublino (Irish Stock Exchange) è la prima piazza
mondiale per il mercato regolamentato di bond governativi e corporate - Tper
acquisisce lo status di emittente di strumenti finanziari ammessi alla
negoziazione nel mercato regolamentato di uno Stato membro dell’Unione Europea
e lo status di ente di interesse pubblico.
E’ in corso la transizione del bilancio TPER dai principi
contabili standard nazionali OIC ai principi internazionali IAS-IFRS, a cui la
società sarà tenuta a conformarsi a partire dall’esercizio 2017. Tper – che
peraltro già da tre anni pubblica il proprio Bilancio di Sostenibilità - sarà inoltre
tenuta a redigere una dichiarazione pubblica che contiene, per ogni esercizio
finanziario, una serie di informazioni relative ai temi ambientali, sociali,
attinenti al personale, al rispetto dei diritti umani, alla lotta contro la
corruzione attiva e passiva.
Fino ad ora, oltre a
Tper, nel campo trasportistico nazionale solo due big come ATM Milano e Ferrovie dello Stato Italiane hanno emesso
obbligazioni. Emettere bond significa quindi superare un severo “esame di
maturità” per un’azienda. Vediamo anche gli aspetti positivi di questa “investitura”
nel mondo della finanza.
A differenza di altre forme di prestito, la quotazione di
titoli su mercati regolamentati sottopone la Società a una maggiore trasparenza
e conoscenza dei dati aziendali, considerando i vincoli previsti da questo tipo
di operazioni, e quindi consente di «misurare» l’economicità, l’efficienza e la
solidità aziendale, garantendo quindi, attraverso la fiducia del mercato, gli
stessi azionisti.
Inoltre, la quotazione di titoli di debito consente di
diversificare i finanziatori, pertanto l’emissione di titoli può consentire di
avere accesso a condizioni di finanziamento competitive e vantaggiose. Con
riguardo al tasso di interesse, infatti, le trattative hanno portato ad un
accordo con gli investitori istituzionali per un tasso fisso a 7 anni dell’1,85%.
Si tratta di un risultato molto soddisfacente; i confronti con gli attuali
tassi di negoziazione dei titoli corporate sono sotto gli occhi di tutti a
dimostrarlo.
(Articolo pubblicato su TP Trasporti pubblici Settembre/Ottobre 2017)
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